Beyond human limits

Quando M.G.P. fece registrare lo sbalorditivo record di 34 ripetizioni della parola "dignità" in un’ora, in classe si era felici e al contempo infelici: sapevamo che la gioia di un nuovo guinness world record non ci avrebe più travolti.
Ma ci sbagliavamo.
Venerdì 14 novembre, ore 11.40. Una fiacca pioggia scandisce il ritmo dell’ennesima giorata di scuola che volge al termine, monotona. La prof. incomincia con la sua nènia. Parla di Gaudium et spes, di uguaglianza, come sempre. Ma una parola si distingue nell’aria, eufonica più che mai: dignità.
Così, per gioco, parte il conteggio: 1….2….3…..4…5…6….7….8-9….10…11..12..occhio al cronometro: le 11.50. La prof. inizia di gran carriera con una fiammante dozzina, in appena dieci minuti dall’inizio della lezione. E così di seguito la parola si ripete, diluita nel discorso ridondante della professoressa. Siamo a 31 repliche, mancano 15 minuti alla fine della lezione…..32….33, vicini al precedente record…34!, reord eguagliato! record eguagliato!
Qui l’attenzione della classe va alla prof; la tensione sale, quasi insostenibile. "Dillo! -, gridavo nella mia testa, – dillo!. Mancano circa 10 minuti.
Attesa.
9 minuti al termine, ancora niente. Il discorso della prof. continua.
"Agli immigrati vanno concessi i nostri stessi privilegi: Dio donò ad ognuno la propria dignità". Incredulità: l’ha detto? davvero? Sì, l’ha fatto. E dunque è record, 35!
Mi giro, ognuno sa che è il momento di eslutare. Si levano inni alla prof. Lei ce l’ha fatta. Ma non è ancora paga.
36….e 37!!!
Cambia il numero magico, e mi sa che dovrò anche rifare la maglietta dell’"a.s. dignità".
Nessuno dimenticherà questa data. M.G.P. è andata "oltre i limiti umani". Ma lei non lo sa ancora.
 
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